Il crop scouting è il monitoraggio in campo di fitopatie e danni alle colture che viene effettuato per prendere decisioni basate sui dati raccolti.

Per eseguire il crop scouting in maniera corretta è necessario che il campione, ossia le osservazioni eseguite in determinati punti del campo, rappresenti adeguatamente tutta la superficie coltivata.

I campioni saranno rappresentativi solo se la loro scelta è stata condotta in modo “randomizzato”, ovvero se i punti osservati sono scelti “casualmente” all’interno del campo: è quindi importante scegliere bene dove eseguire le osservazioni, per non correre il rischio di investire tempo e denaro in monitoraggi che diano esiti errati.

Se si esegue un rilievo in oliveto per verificare la quantità di olive infestate da larve di mosca dell’olivo, di certo non si raccoglieranno le olive da tutti gli alberi ma si campionerà solo una parte rappresentativa di tutta la popolazione di alberi, e in base ai dati raccolti su quelle piante si prenderanno opportune decisioni.

Esistono diversi metodi di campionamento, che possono favorire o meno la rappresentatività del campione, e quindi rendere efficace o meno il crop scouting. Vediamone alcuni:

Campionamento di convenienza

Consiste nella selezione del campione in base a criteri di comodo o di praticità.

crop scouting - campionamento di convenienza

Fig.1 – esempio di campionamento di convenienza

Ad esempio, si esegue il campionamento solo dove il campo è più facilmente accessibile, ignorando il resto. Questo metodo è sicuramente comodo e veloce, ma potrebbe non garantire un’adeguata randomizzazione (e quindi rappresentatività) del campione.

Può accadere quindi che si sopravvaluti l’entità del fenomeno (come un’infestazione), oppure che la si sottovaluti, non eseguendo un trattamento che invece sarebbe stato necessario.

Campionamento a randomizzazione semplice

Consiste nell’eseguire osservazioni in punti del campo scelti attraverso un metodo che garantisce la casualità spaziale dei punti di campionamento.

crop scouting - campionamento randomizzato

Fig.2 – esempio di campionamento randomizzato

L’aleatorietà adottata dovrebbe così favorire l’equilibrio spaziale dei campioni, che a sua volta dovrebbe garantire la rappresentatività di tutte le condizioni dello spazio studiato.

Tuttavia, potrebbe essere difficile da applicare correttamente, in quanto presuppone un buon orientamento spaziale da parte dell’operatore. Questo limite può essere superato utilizzando strumenti di supporto geografico per la localizzazione dei campioni, come app e rilevatori GPS.

Campionamento sistematico

Consiste in osservazioni a intervalli spaziali regolari, in base a un criterio arbitrario. Nell’oliveto, ad esempio, si potrebbero campionare le olive da una pianta sì e 10 no in una fila ogni 10.